venerdì 6 giugno 2008

Fonte Nuova: uno su dieci è straniero

Fonte Nuova al terzo posto per incidenza della popolazione straniera

Sono tanti,troppi,sempre più. Secondo gli ultimi dati Istat, presentati a gennaio 2007 , gli immigrati residenti in provincia ammonterebbero a 278.540 , anche se la caritas fornisce dati diversi secondo i quali i residenti “censiti” salirebbero  a 431.518 unità ( più del doppio!!). Il comune di fonte Nuova si colloca al terzo posto per incidenza della comunità straniera, stimata dalla caritas al 10.3% (contro un 5% nazionale). E questi dati riferiscono solo degli immigrati regolari ( leggi controllabili) e non tengono conto della più grande fetta di stranieri clandestini. Una realtà agghiacciante, troppo spesso denunciata, da cui i più intendono liberarsi. E in fretta. Questo continuo vagabondaggio, questo continuo accattonaggio a cui giorno e notte assistiamo non è certo la migliore immagine di un comune che sembra stanco, nemico di sé stesso, desideroso di annientarsi nella spaventosa utopia della società multietnica. Con scarsi risultati. Basta pensare alla scazzottata che c’è stata nei giorni scorsi nei pressi di un bar a Tor Lupara dove Italiani e stranieri di origine rumena (tutti allegramente ubriachi) sono venuti alle mani. Alla faccia dell’ integrazione!! Intendiamoci subito, qui non si tratta di una intrinseca negatività dello straniero e della sua cultura (accettiamo il lavoratore straniero al pari dell’italiano, il contribuente a prescindere) la questione è tutt’ altra: un gruppo per esistere presuppone coesione e compatibilità dei suoi membri, identità di lingua (non può esservi un gruppo laddove gli individui non siano in grado di comunicare tra loro), un’etica comune condivisa in cui tutti si riconoscono e che ne costituisce il fondamento (riesce difficile ad esempio immaginare una comunità coesa che sia veramente tale in cui alcuni individui praticano la poligamia ed altri la considerano un peccato mortale), una comune storia di cui tutti si sentano eredi e che permetta ad ogni individuo di riconoscersi nell’ altro. Ma il dato che traspare è ben diverso da questa lontana utopia. Di certo Fonte Nuova ben rappresenta il disagio di un integrazione non riuscita, di un conflitto, ormai endemico, tra i cittadini e quelli che ora sono visti come “i diversi”, mentalità, questa, frutto di anni di politiche sbagliate a livello nazionale. Molte, troppe lamentele ci giungono di genitori che, lamentando carenze di parchi (attrezzati per bambini) a Fonte Nuova, denunciano che uno di questi, sito nella zona di Santa Lucia è divenuto ormai da anni “il dormitorio” di una massa di stranieri sbandati, spesso privi di documenti che trascorrono le proprie giornate ad ubriacarsi in attesa che qualcuno li ingaggi per un lavoro. Il punto è proprio questo: molte di queste persone sono letteralmente indotte ad emigrare da un condizionamento mediatico, che li attira col miraggio di un benessere troppo spesso precario se non addirittura virtuale per molti degli Italiani stessi, abbandonando le loro terre per intraprendere viaggi disperati alla ricerca di “eldorado” immaginari che li condurranno nei migliori casi ad ingrossare quei serbatoi di disagio sociale che sono i quartieri, le periferie. La soluzione è dinanzi gli occhi di tutti: che entrino solo gli stranieri che siamo davvero in grado di integrarsi, di formarsi ed immettersi nel mercato del lavoro al fine di garantire ad essi ed alle loro famiglie un esistenza libera e dignitosa. Perché è quantomeno ovvio che tutti coloro che non trovano lavoro prima o poi si ritroveranno a delinquere per procacciarsi da vivere. In aggiunta occorre evitare che questi diventino null’ altro che delle marionette in un orrendo spettacolo organizzato da altri. E sono questi altri cui l’ immigrazione fa comodo che devono essere i veri destinatari dei nostri attacchi. Sono tutti coloro che abbisognano di manodopera a basso costo e senza salvaguardie, chi gestisce loschi traffici e necessita di manovalanza cui affidarli, i partiti della Sinistra e i Sindacati che leggono negli immigrati nuovi consensi e nuovi disagi da rappresentare. Più in generale tutti quei teorici e cospiratori che vedono nella globalizzazione senza freni lo strumento per creare quel “mondo perfetto” composto da una massa informe e senza identità di individui alla loro mercè. Al loro progetto di una terra abitata da tribù di differenti etnie (garanzia del loro totale controllo) noi opponiamo la costruzione di un popolo unito e fiero.

Vittorio Moriconi

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