Negli ultimi anni la tendenza urbanistica delle città europee è quella di accostare agli antichi monumenti, che sono testimonianza della magnificenza del "Vecchio Continente", opere moderne, che spesso si trovano in totale disaccordo con l'ambiente e con i complessi architettonici in cui si immettono.Vittima di questa tendenza è stata anche la nostra capitale,crocevia di tendenze artistiche di tutte le epoche; che per la leggerezza delle precedenti legislature trova a oggi uno dei monumenti simbolo dell'antico splendore dell'impero romano "ingabbiato" in vetro,cemento e acciaio.
Stiamo parlando dell'Ara Pacis, monumento che venne costruito per celebrare i trent'anni di pace che Roma visse sotto l'impero Augusteo e inaugurato dopo circa trent'anni di scavi,per riportare alla luce l'altare, nel 1938 per decisione di Benito Mussolini.
Ai tempi dell'inaugurazione l'Ara aveva trovato protezione da variazioni di temperatura, umidità e inquinamento grazie al progetto dell'architetto Morpurgo.Questo progetto si rivelò poco idoneo al compito che doveva adempiere quindi si sentì la necessità di creare una teca che potesse svolgere a pieno questo compito.
Durante il mandato del sindaco di Roma Francesco Rutelli questo problema trovò soluzione nel progetto di Richard Meier, architetto statunitense, ricevette l'incarico dal sindaco , il quale non indisse neanche un regolamentare bando di concorso per l'appalto. Il progetto Meier scavalcò i validi progetti di architetti di fama mondiale come Liam O'connor e Colin Rowe. Per questo motivo la scelta di attribuire al Meier il progetto venne percepita da molti l'ennesima azione megalomane del sindaco.
Attorno a questa scelta nacquero molte polemiche portate avanti soprattutto dal neo-sindaco di Roma Gianni Alemanno, il quale anche nel 2006 quando era candidato della Cdl per le comunali aveva manifestato la volontà di 'liberare' L'Ara Pacis dalla 'gabbia' di Meier.
Ancora oggi questa volontà rientra nel progetto politico di Alemanno il quale ha dichiarato che cercherà l'appoggio dei cittadini attraverso un referendum, che li renderà in grado di stabilire o meno se la teca potrà essere rimossa e portata alla periferia romana in accordo con il desiderio del sindaco,il quale ritiene la teca uno 'sfregio' architettonico ma dice si alle opere moderne a patto che non siano decontestualizzate.
La teca di Meier presenta invece non pochi problemi; primo fra tutti proprio la decontestualizzazione ambientale. Infatti, a causa delle sue enormi dimensioni (otto metri più alta dell'Ara Pacis!) rende impossibile la visuale della chiesa del Valadier e del post stante mausoleo di Augusto, impedendo quindi a due importanti opere d'arte di trovare la loro giusta espressione e visibilità.
Altri sono i problemi che circondano la teca, stavolta di carattere architettonico: sono,infatti, molto deboli le fondamenta, che richiederebbero un intervento tempestivo impossibile in quanto al di sotto del complesso dell'Ara Pacis si trova il settecentesco porto di Ripetta, il cui rinvenimento entra nel progetto urbanistico del neo -sindaco del PdL.
Il progetto di Alemanno è stato condiviso da molti architetti come Massimiliano Fuksas o da famosi critici d'arte come Federico Zeri, che con ironia afferma: “Meier conosce Roma come io conosco il Tibet!” (parole di un uomo che non ha mai visitato la regione asiatica!) o il più noto Vittorio Sgarbi che definisce la teca un crimine contro l'umanità da fermare a tutti i costi! Anche l'ex assessore alla cultura del Comune di Roma Nicolini si schiera contro l'opera del Meier definendola “la peggiore che l'architetto potesse escogitare”.
Il mondo dell'arte ha quindi preso una posizione molto netta schierandosi per la maggior parte a fianco del neo sindaco, del quale attendiamo la realizzazione di un completo progetto politico con vari interventi più o meno prioritari.
Serena Porcari
2 commenti:
sono d'accordissimo con voi sul fatto che la teca fatta costruire da rutelli sia uno scempio..e che non c'entri nulla con il paesaggio circostante però è anche vero che a noi cittadini di roma tutto ciò sarà costato non poco..e ora smantellare tutto o cambiare impostazione dell'edificio significa andare a spendere altri soldi..io fossi in alemanno la modificherei nelle sue parti piu oscene senza farla da capo e senza fare referendum o cose del genere..prendesse una decisione che migliori un pò la situazione senza spendere altri soldi nè x la teca nè x il referendum..spero che spenda soldi in cose più utili!
S.M.
d'accordo
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