La vita oltre la vita. La vita prima della vita. La vita di cui Karol Wojtyla è stato innamorato ogni secondo. Anche in quell'ultimo, interminabile, istante. Quando la voce non gli usciva più, eppure lui l' ha trovata per ringraziare i giovani che pregavano per lui. Quando a noi non sembrava possibile. Eppure la vita, fino all'ultimo respiro. Non c' è altra parola che quella " vita " per capire il Pontificato di Giovanni Paolo ΙΙ. Il dono della sua vita, il sacrificio della sua vita, contro ogni sofferenza. La vita esposta ai proiettili di Ali Agca. La vita prestata alla sofferenza della malattia. Eppure più forte del male. Il mistero della vita che supera e sconfigge la morte. L'origine e il destino della vita che non è nelle mani dell'uomo.
Di questo papa che se ne è andato è stato detto tutto e il contrario di tutto. Una sola cosa non è stata ancora detta. O non è stata detta con la necessaria energia. Karol Wojtyla è stato un grande Europeo. Forse il più grande Europeo del suo tempo. Il solo comunque all'altezza del destino dell' Europa e della sua missione storica - o meglio, di quella che dovrebbe essere la sua missione storica. Paradossale, tragica funzione la sua, visto che gli è toccato di rendere onore allo spirito d' Europa in tempi in cui l' Europa, di questo spirito, sembrava impaziente di disfarsi. Per cogliere meglio il senso di questa abissale divaricazione fra la lezione di un Papa profondamente europeo e i balbettamenti di un Europa inconsapevolmente antieuropea basta pensare, da un lato, al potente contributo che egli diede alla dissoluzione del miraggio comunista, che fu e certamente rimane, il più micidiale prodotto di un' Europa nemica di se stessa, desiderosa di annientarsi in qualche funesta chimera, e dall'altro, a quella farsa che è stata il tentativo dei costituenti europei di varare una Costituzione priva non solo di ogni riferimento alle radici cristiane della nostra civiltà, ma addirittura di ogni richiamo ad una dimensione che si situi al di là dell' Uomo. Quale futuro si annuncia per l' Europa in questa sua nuova "religio"? Un futuro non molto diverso dal suo più recente passato, giacché la fede che dovrebbe essere racchiusa nella sua Costituzione è la stessa che la affascina da due secoli. Essa è fondata su tre idolatrie: l' idolatria dell'Uomo, che non è mai cosi poco umano come quando si pensa indipendente da qualcosa di superiore; l' idolatria della ragione, che non è mai cosi irrazionale come quando, pensandosi fondata su se stessa, si ostina ad ignorare i suoi limiti; l'idolatria della libertà, che non è mai cosi esposta al rischio di convertirsi nel suo contrario come quando si pone al di sopra di tutto in nome di un culto dei "diritti" che tende a misconoscere la sfera dei "doveri". La grandezza europea di questo papa che se n' è andato è racchiusa dunque in questo paradosso: proprio lui, uomo di fede e di Chiesa, e capo di una Chiesa che ancora oggi desta la diffidenza, il sarcasmo e talvolta il disprezzo di tutte le sinistre ateiste europee, è stato il solo Europeo che sia riuscito ad onorare l' Europa, la vera Europa, lottando sempre strenuamente contro tutte le sue superstizioni. Buona nuova vita Karol.
Vittorio Moriconi
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