martedì 18 novembre 2008

Riforma Gelmni: un anti-'68 è possibile...FINALMENTE

Dopo 40 anni passati a insegnare a tutti che non esistono i più bravi e i meno bravi, dove si urlava al vento che siamo tutti uguali e tutti dobbiamo avere stesso lavoro e stessa paga, dopo che per 40 anni la scuola e la cultura italiana sono state carne da macello per una sinistra che ha inculcato nelle menti degli italiani che siamo tutti belli, bravi e tutti dobbiamo arrivare allo stesso punto, finalmente dopo 40 anni si cambia o almeno si gettano le basi per cambiare questo sistema fatto di conoscenze, aiutini, raccomandazioni e “calci in culo”. E quale miglior modo per iniziare questa storica “rivoluzione culturale” se non la riforma della scuola? 

Così è infatti!

La riforma della scuola presentata in questi giorni dal ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini è il primo passo dell’anti-68. Probabilmente mentre leggerete questo mio articolo la riforma sarà già passata (o almeno spero) visto che è stata già approvata dalla Camera dei Deputati e dovrà essere discussa in Senato. Ma tornando alla riforma, vediamo un pò di cosa si tratta, o almeno i suoi passaggi principali. 

Voti e giudizi per tutti 

Con il ritorno ai numeri il ministero vuole centrare l'obiettivo di una maggiore chiarezza comunicativa, soprattutto nei confronti delle famiglie. 

Il voto nelle varie discipline non cancellerà il giudizio: «A partire dal 2008/2009 – spiega il comunicato diffuso da Palazzo Chigi – nella scuola primaria la valutazione delle singole materie e del comportamento degli studenti sarà espressa in decimi e illustrata con un giudizio analitico sul comportamento complessivo». Nella secondaria di primo grado (scuola medie), invece, ci sarà soltanto il voto. Come nelle superiori, dove non è mai stato abolito. 

Condotta determinante 

Torna decisivo il voto in condotta. Tolleranza zero contro gli atti di bullismo che potranno essere sanzionati con il 5, che farà scattare la bocciatura. E, in ogni caso, la valutazione del comportamento concorrerà a definire la media complessiva. È solo l'ultimo tassello, in ordine di tempo, di una strategia che punta a isolare e punire i comportamenti scorretti in classe. Infatti, Gelmini, ha confermato anche le modifiche allo Statuto degli studenti, introdotte dall'ex ministro Fioroni – soprattutto in termini di sanzioni – che le scuole dovranno inserire nel regolamento di istituto. Per poi sottoporre alle famiglie la sottoscrizione del "Patto di corresponsabilità" con il quale, tra l'altro, i genitori si impegnano a risarcire i danni eventualmente provocati dai propri figli. «In condotta ho sempre avuto voti alti, nove o dieci», ha detto il ministro Gelmini, incalzata dai cronisti.

Educazione civica 

Insegnamento, in via sperimentale, di "Cittadinanza e Costituzione" (inclusa nel monte ore delle aree storico-geografiche e storico-sociali), in pratica l'educazione civica riportata in primo piano nei programmi scolastici. Finalizzandola «a una presa di coscienza sui comportamenti collettivi civilmente e socialmente responsabili». L'apprendimento riguarderà anche educazione ambientale, alla salute e insegnamento dell'educazione stradale. 

Maestro prevalente 

«Per la scuola primaria tornare al maestro unico risponde a un'esigenza pedagogica. I bambini hanno bisogno di avere un punto di riferimento preciso anche fuori dalle pareti domestiche», ha affermato Gelmini.

La novità non arriverà in questo anno scolastico, ma è tra gli obiettivi prossimi del Governo. «Verrà previsto – ha annunciato il ministro – nel Piano di razionalizzazione per la scuola che sto mettendo a punto». Ma alla decisione non sembra essere estranea l'esigenza di centrare le riduzioni (per 110mila docenti in meno complessivamente) previste dalla manovra d'estate. Anche in questo caso si tratterebbe di un intervento per il quale si è dichiarato favorevole il ministro Tremonti. A dimostrazione che il continuo braccio di ferro tra Economia e Istruzione, che ha caratterizzato gli ultimi decenni, è ormai solo un ricordo.

Un anti-’68 è possibile, e noi vogliamo essere i protagonisti della contro rivoluzione che darà una dignità all’Italia.

Filippo Antonuccio

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