martedì 18 novembre 2008

Bran figlio di Febal

Il Viaggio, L'Eterna Giovinezza

Il rapporto che lega il mare ed il tempo all'uomo è stato, se vogliamo, sempre lo stesso... voglia di varcarne i confini, scoprirne i segreti, dar corpo a esigenze e fantasie per rimediare ad una vita cruda e realistica...

Così avventurarsi in mare, lasciare la sicura terra natìa, non è più semplicemente un viaggio verso l'ignoto, ma una fuga verso uno spazio-tempo irreale non solo degli eroi che l'hanno vissuta, ma anche di quelli che l'hanno tramandata di generazione in generazione.

Isole sperdute e fantastiche, mondi meravigliosi e personaggi irreali diventano per l'uomo una conquista più grande di tesori ricchi e favolosi...

BRAN, FIGLIO DI FEBAL

Bran, figlio di Re Febal, stava passeggiando sulla spiaggia nei pressi della sua dimora. Improvvisamente, sentì alle sue spalle una musica dolcissima, irresistibile, tanto da costringerlo a sedersi e a rimanere ad ascoltarla. Inevitabilmente si addormentò e al suo risveglio trovò accanto a sé un ramo d'argento ricoperto di gemme, che non aveva mai visto in nessuna delle terre che aveva visitato. Lo prese stupefatto e tornò alla sua dimora. Dopo pranzo, durante le danze, si fece strada tra i cavalieri una fanciulla dagli abiti strani che, chiesto il permesso, cantò una canzone per Bran, molto simile a quella che era echeggiata sulla spiaggia... le strofe, soavi e ben incastrate nella melodia, elencavano le meraviglie della leggendaria terra di Lir da cui raccontava di venire... una terra posta su quattro brillanti pilastri di bronzo bianco, su cui corrono cavalli scintillanti, risplendono tutte le specie di fiori, dove non esiste morte, fatica, tradimenti e angosce, ma solo dolci melodie da ascoltare, fulgide nebbie avvolgenti di una bellezza incomparabile... “ci sono altre isole lontane ad occidente...e oguna di loro è assai più vasta dell'Irlanda” concluse...  Detto questo, la fanciulla magicamente riprese il ramoscello argentato e sparì così come era arrivata... Bran il mattino seguente non potè fare a meno di partire con la sua navee pochio compagni. All'alba del terzo giorno incontrò un uomo con un grande carro marino, di nome Mannan Mc Li, che lo spronò ad andare avanti cantandogli di mari come praterie, di salmoni grossi come vitelli e di terre felici. Bran cantò la sua terra, devastata da lotte fratricide e dall'odio umano. Mannan, rivelatosi figlio di Lir, gli rivelò che un giorno sarebbe venuto un uomo capace di riportare la pace, ma che lo stesso uomo sarebbe stato ucciso dai suoi simili. Bran continuò il viaggio e giunse nell'Isola dell'Allegria, dove fu accolto con sonore risate da una moltitudine di gente. Alcuni compagni vollero rimanere lì, ma lui decise di andare avanti, giungendo infine nell'Isola delle Donne. Lì furono accolti con tutti gli onori, rimasero diversi giorni, riposando in letti sontuosi, amoreggiando e mangiando da piatti dove le cibarie non finivano mai. Infine la nostalgia della Patria e la voglia di vedere l'isola di Lir li spinsero a riprendere il viaggio. La donna più autorevole li mise però in guardia: non avrebbero dovuto rimettere piede a terra qualora fossero tornati in Irlanda. Ripresero il viaggio e dopo pochi giorni, giunsero su una spiaggia dove incontrarono delle persone. Alle loro domande, Bran rispose: “Sono il figlio di Re Febal, partii pochi giorni fa dall'Irlanda”. Gli fu risposto: “Non ti conosciamo, anche se del viaggio di Bran si parla nelle nostre leggende fin da epoche mitologiche...”. I viaggiatori si guardarono perplessi... avevano capito che il loro viaggio era durato un'eternità... Uno di loro saltò giù dalla nave... prima ancora di toccare suolo, diventò un mucchio di cenere, come se fosse stato sepolto da centinaia di anni... Sconvolti, raccontarono alle persone a riva la loro storia e le loro peregrinazioni... infine si congedò e riprese la via del mare. Nessuno seppe se raggiunsero mai l'isola dai pilastri di bronzo bianco... perchè da allora non si sentì parlare più di loro...

Maurizio Guccini

Riforma Gelmni: un anti-'68 è possibile...FINALMENTE

Dopo 40 anni passati a insegnare a tutti che non esistono i più bravi e i meno bravi, dove si urlava al vento che siamo tutti uguali e tutti dobbiamo avere stesso lavoro e stessa paga, dopo che per 40 anni la scuola e la cultura italiana sono state carne da macello per una sinistra che ha inculcato nelle menti degli italiani che siamo tutti belli, bravi e tutti dobbiamo arrivare allo stesso punto, finalmente dopo 40 anni si cambia o almeno si gettano le basi per cambiare questo sistema fatto di conoscenze, aiutini, raccomandazioni e “calci in culo”. E quale miglior modo per iniziare questa storica “rivoluzione culturale” se non la riforma della scuola? 

Così è infatti!

La riforma della scuola presentata in questi giorni dal ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini è il primo passo dell’anti-68. Probabilmente mentre leggerete questo mio articolo la riforma sarà già passata (o almeno spero) visto che è stata già approvata dalla Camera dei Deputati e dovrà essere discussa in Senato. Ma tornando alla riforma, vediamo un pò di cosa si tratta, o almeno i suoi passaggi principali. 

Voti e giudizi per tutti 

Con il ritorno ai numeri il ministero vuole centrare l'obiettivo di una maggiore chiarezza comunicativa, soprattutto nei confronti delle famiglie. 

Il voto nelle varie discipline non cancellerà il giudizio: «A partire dal 2008/2009 – spiega il comunicato diffuso da Palazzo Chigi – nella scuola primaria la valutazione delle singole materie e del comportamento degli studenti sarà espressa in decimi e illustrata con un giudizio analitico sul comportamento complessivo». Nella secondaria di primo grado (scuola medie), invece, ci sarà soltanto il voto. Come nelle superiori, dove non è mai stato abolito. 

Condotta determinante 

Torna decisivo il voto in condotta. Tolleranza zero contro gli atti di bullismo che potranno essere sanzionati con il 5, che farà scattare la bocciatura. E, in ogni caso, la valutazione del comportamento concorrerà a definire la media complessiva. È solo l'ultimo tassello, in ordine di tempo, di una strategia che punta a isolare e punire i comportamenti scorretti in classe. Infatti, Gelmini, ha confermato anche le modifiche allo Statuto degli studenti, introdotte dall'ex ministro Fioroni – soprattutto in termini di sanzioni – che le scuole dovranno inserire nel regolamento di istituto. Per poi sottoporre alle famiglie la sottoscrizione del "Patto di corresponsabilità" con il quale, tra l'altro, i genitori si impegnano a risarcire i danni eventualmente provocati dai propri figli. «In condotta ho sempre avuto voti alti, nove o dieci», ha detto il ministro Gelmini, incalzata dai cronisti.

Educazione civica 

Insegnamento, in via sperimentale, di "Cittadinanza e Costituzione" (inclusa nel monte ore delle aree storico-geografiche e storico-sociali), in pratica l'educazione civica riportata in primo piano nei programmi scolastici. Finalizzandola «a una presa di coscienza sui comportamenti collettivi civilmente e socialmente responsabili». L'apprendimento riguarderà anche educazione ambientale, alla salute e insegnamento dell'educazione stradale. 

Maestro prevalente 

«Per la scuola primaria tornare al maestro unico risponde a un'esigenza pedagogica. I bambini hanno bisogno di avere un punto di riferimento preciso anche fuori dalle pareti domestiche», ha affermato Gelmini.

La novità non arriverà in questo anno scolastico, ma è tra gli obiettivi prossimi del Governo. «Verrà previsto – ha annunciato il ministro – nel Piano di razionalizzazione per la scuola che sto mettendo a punto». Ma alla decisione non sembra essere estranea l'esigenza di centrare le riduzioni (per 110mila docenti in meno complessivamente) previste dalla manovra d'estate. Anche in questo caso si tratterebbe di un intervento per il quale si è dichiarato favorevole il ministro Tremonti. A dimostrazione che il continuo braccio di ferro tra Economia e Istruzione, che ha caratterizzato gli ultimi decenni, è ormai solo un ricordo.

Un anti-’68 è possibile, e noi vogliamo essere i protagonisti della contro rivoluzione che darà una dignità all’Italia.

Filippo Antonuccio

La sinistra e Monte d'oro...CHE SCHIFO

L’8/10/08 il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato la variante di Monte d’oro. Per anni ci hanno calunniato su questa vicenda! e adesso? Solo perché il capogruppo del PD di Mentana ha dei terreni all’interno della variante si cambia strategia ??? che schifo!!!!!!  Giuro! È l’unica cosa che mi viene in mente!   

Nell’altro numero del nostro giornalino avevamo scritto che il PD puzza, ma quale puzza? Qui si parla di tanfo, questi al loro passaggio rendono l’aria fetida, puzzolente!

Per due anni abbiamo spiegato che Monte d’oro non sarebbe stata solo una variante al PRG, ma un’occasione per Mentana. Prima della realizzazione delle case, il privato, dovrà costruire: una piscina, rendere l’antica nomentum fruibile al pubblico e risistemare l’antico castello di Agrippina.

Ai nostri appelli fu risposto che il PD riteneva tale intervento inadatto, poco importante e da palazzinari (manco fosse stata la prima variante della storia di Mentana), anche se la prima che si sarebbe attuata nel nostro Comune, in cui i cittadini avrebbero beneficiato in toto.

Ora la palla è passata alla Regione che dopo una preventiva bocciatura, è tornata indietro! Ma che strano! E perche? Ma non sarà perché qualcuno del PD ha prima gridato allo scandalo, ed un secondo dopo ha “spinto” questo provvedimento in Regione!? Ora, alla fine di tutto, quando i suoi “compagnucci” se ne sono accorti, e soprattutto quando tutto è ormai approvato, si è dimesso da capogruppo. Ma adesso, mica penserà che qualcuno creda che si è dimesso solo perché offeso e innocente, vero?

Talvolta arrivano certe tanfate da sti sinistroidi che pure la gente più affezionata rischia di schifarli. Ma se ne rendono conto? Vorremmo avere un’opposizione più limpida , più cristallina, più dura, che coscientemente venga in Consiglio Comunale a dirci dove secondo loro sbagliamo veramente ma soprattutto con delle proposte concrete per il bene di tutti. Senza calunnie.

Lancillotto

La vera monnezza...si chiama sinistra

Scelta scellerata dei consiglieri del PD, quando arrivano direttive dall’alto si allineano tutti, manco fossero militari russi. Purtroppo il problema è che le conseguenze di questo becero partitismo le paghiamo tutti! Questi fanno e disfanno della cosa pubblica a loro piacimento, senza alcun pudore!

Ma veniamo ai fatti: nella seduta consiliare di Giovedì 2 Ottobre, il consiglio comunale di Fonte Nuova ha bocciato il risanamento della GE. SE. PU.

Il nostro rammarico è dato dal fatto che ancora una volta, il centro-sinistra ha fatto perdere un’occasione a tutti i cittadini per il suo proprio tornaconto politico. Le domande che sorgono spontanee sono le seguenti:

Perché i consiglieri del PD in consiglio comunale dichiarano di non votare perché i rischi personali sono troppo alti? Chi gli ha chiesto di candidarsi se poi non hanno il coraggio di assumersi il peso delle proprie responsabilità?

La politica è fatta di responsabilità e di scelte per il bene comune, o di persone capaci soltanto di mettere i “mostri blu” (leggasi il gattaccio di piazza padre pio) in giro?

Ma perché non risanare la società con 300.000 euro quando se ne possono ottenere 1.400.000  da un progetto per la raccolta differenziata già approvato dall’unione europea?

Perché non tenere più la GE. SE. PU. proprio ora che i comuni (Mentana e Fonte Nuova) proprietari ciascuno del 25,5% delle azioni della società, avevano approvato i patti parasociali divenendo di nuovo i veri proprietari della GE.SE.PU.? 

Perche proprio ora che Fonte nuova non ha rifinanziato la GE.SE.PU. e Mentana sta cercando di acquistare la Società per il 51%,così da poter gestire il servizio nei due Comuni, la discarica dell’Inviolata di Guidonia (gestita direttamente dalla regione oggi governata dal centro-sinistra), ha mandato un decreto ingiuntivo alla Società decidendo così di  mandarla subito in fallimento?

Le risposte a tali quesiti possono sembrare difficili a tutti i cittadini che sono in buona fede; ma noi, che siamo dei ribelli maliziosi, lo vediamo il filo logico sotto tutto questo trambusto, eccome se lo vediamo! ...e voi che ne pensate?

Ed eccolo il filo logico: il PD pensa  che i cittadini siano soltanto dei bolscevichi senza libertà di pensiero che votano e restano passivi ai teatrini politici che di volta in volta innescano! E basta! Tutti ci siamo accorti che ora che l’amministratore delegato della GE.SE.PU. non è più un privato amico della sinistra, il PD e gli altri stanno cercando di affondare una Società che può realmente generare introiti per il comune! Più chiaro di così…

Marco Piergotti